giovedì 8 dicembre 2011

Ho telefonato a Gaetano Giordano, psichiatra pro PAS

Ho telefonato a Gaetano Giordano, psichiatra pro PAS



Sì, ho telefonato al dr Gaetano Giordano, psichiatra assicurativo in Roma. Ho telefonato perché una sua vistosa pubblicità campeggia sul gruppo facebook "NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE", denunciato presso la Procura della Repubblica di Torino fin dall'agosto 2009 e successivamente nel corso dell'ultimo anno a seguito di ulteriori danneggiamenti ad una associazione.


Il progetto di un "Osservatorio contro gli abusi peritali" in se potrebbe essere nominalmente buono, anche se evidentemente gestito da professionisti contro professionisti della stessa materia in Tribunale, con risultato anche da definirsi fazioso e le mire tipiche dell'illecita concorrenza. Anche formalmente: i periti di parte si coalizzano contro i periti scelti dal giudice per "giudicarli"? Sì, ci vuol proprio poco a fare l'illecito commerciale. Fin qui potrebbero essere già sufficenti le ragioni che inducano a dubitare della legittimità di tale iniziativa, ma è il veicolo pubblicitario a suscitare lo sdegno delle persone per bene e il mio.

La pubblicità è vietata ai medici dalla legge, lo sappiamo tutti, ed il farne uso è anche contrario a quanto disposto dall'Ordine Nazionale dei Medici in tema pubblicistico nel codice deontologico.


Ciò detto il mio sdegno proviene dalla pubblicazione contestuale sulla stessa pagina facebook, di un ennesimo atto tipico dell'illecito commerciale: una "lista di proscrizione" degli specialisti contro la P.A.S. (la falsa sindrome di alienazione genitoriale), firmata sempre dalla Geobox.IT Srl di Firenze, in cui appare anche il mio nome.

Una tecnica pubblicitaria che lavora sullo sporco, già vista in quel della divulgazione dell'esposto Adiantum al CSM contro un giudice che sospendeva il proprio giudizio in merito all'affidamento condiviso di un minore perché, ovviamente, il padre era indagato per abusi e violenze familiari. Anche allora il mio nome e quello dei "proscritti" veniva utilizzato come veicolo pubblicitario per l'iniziativa, ben sapendo che nessuna accoglienza potrebbe trovare su questo sito una tal azione di disturbo al lavoro certamente retto e onesto del giudice in un difficile caso di minori. Qui, mi sento di garantire che: Voi lettori Non vedrete mai delinquere una azione di protesta strumentale nei confronti della rappresentanza istituzionale del Terzo potere dello Stato.

Per quanto mi riguarda, l'autore/società dello scritto è persona già denunciata e con un esposto Legge Stalking presso il Questore di Roma, ed un secondo per l'uso dei loghi della Ferrero Spa ai fini dell'abuso continuato della credulità popolare, insieme alla dirigenza della Associazione appaltatrice del servizio.


Così, pur comprendendo con chiarezza che il virtuale tv mal si coniuga con la fame di nuovi clienti del "nostro" nel real, pure non posso che dichiararmi disgustata dall'uso e dalla spendita personale fatta dal Giordano, cliente fisso di una società di webmarketing il cui titolare è prossimo alla condanna presso il Tribunale di Firenze, e con tanto di sentenza di Cassazione che ne delibera l'efficacia del "reato".

Ciò perché, come potete vedere, il dott. Gaetano Giordano è frequentatore assiduo dell'intera operazione marketing della Geobox.IT Srl per Adiantum. Infatti, a cavallo tra il 30 e il 31 dicembre dello scorso anno (a.D. 2010) egli scriveva testualmente:

Gaetano Giordano: A mio avviso, CERTE MADRI, quando TROPPO OSSESSIONATE dal pericolo dei "pedofili" (ne vediamo MOLTE su FACEBOOK), in realtà vedono nel "pedofilo" quella volontà abusante del bambino che HANNO DENTRO DI SE' e che NON si manifesta come PEDOFILIA, ma COME seduzione AFFETTIVA del bambino che viene INCATENATO al suo ruolo di OGGETTO.

Oggettivamente, nel leggere scritti tanto sessisti e superficiali, si potrebbe far presto con il bollare il Gaetano Giordano come un cattivo prodotto, della pubblicistica spazzatura che sfrutta la televisione pubblica. Già dato il disamore per la deontologia professionale sul tema pubblicistico, e rammentando che Gardner scrisse la stessa cosa nei confronti di quel Giudice che condanna il pedofilo a scontare la pena per i suoi reati, non sembra appunto il caso di escludere a priori questa possibilità.

Però, per l'esperienza di aver già visto negli stessi ambienti della Geobox.IT Srl, ex circuito "Falsi Abusi", dare il sostegno a parecchi famosi pedofili anche su facebook (i più noti sono già in carcere) e vista l'inequivocabile apologia di Gardner negli scritti della cultura pedofila internazionale, a fronte di tali dichiarazioni, ritengo sia opportuno domandarsi se non sia veramente "poco chiaro" e niente affatto "chiaroveggente" questo professionista minore delle assicurazioni.

In realtà in Italia l'unica cosa che han capito bene sulla P.A.S. è l'interesse pecuniario, che si accompagna gioco forza alla devastante campagna marketing fondata sui famigerati otto sintomi di Gardner, posta in essere da persone a contratto e da una rete di associazioni di genere "scatole cinesi" (Fenbi a casa del Cismai, l'AIAF e l'Adiantum residenti allo stesso indirizzo e così via). Ad iniziare con lo scenario "preso in prestito" della mistificazione del dato sulla "Violenza contro le Donne".

Purtroppo per il Giordano e per quelli come lui: Tre indizi fanno una prova. Gardner era un pedofilo, dichiarato. Non sono in errore quindi gli apologi e cultori pedofili internazionali della sua opera, non v'è nessun errore d'attenzione nella rilevazione che il 25 aprile della alienazione genitoriale corrisponda esattamente al ricalco del 25 aprile della giornata dell'Alice Day dei pedofili di genere etero sessuale, e non c'è alcun dubbio sulla tecnica del "ricalco" per la virulenza dell'opera di clonazione di nomi, associazioni e loghi commerciali fatta ad oggi per veicolare il prodotto giudiziario denominato P.A.S.

Concludendo, atteso l'ovvio della provocazione del "pensatore indipendente" che vi è solito, intimo la cessazione immediata delle attività dolose di stalking ai miei danni e l'atto deliberato di inquinare il servizio televisivo pubblico e facebook italiano con gli spot dei propri studi peritali.

Loredana Morandi

PS: Mi hanno fatto notare che non ho narrato degli esiti della conversazione. Mi scuso, ma ho ritenuto che fossero palesi. Appartiene al regno dell'ovvio che un professionista, avvezzo all'utilizzo dello strumento pubblicistico anche quando ha carattere criminogeno, o si voglia dire dell'azione di un "grato" psicopatico, non risponda di persona in merito alla propria responsabilità sociale, civile e penale, nonché medica. Altri del suo staff, sentiti nella stessa giornata, non erano neppure informati del genere di vespaio in cui sono stati infilati.

1 commento:

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