martedì 22 febbraio 2011

Una riflessione sulle mistificazioni del caso Schepp

La Tv Necrofaga, Gassani e
l'Associazione Matrimonialisti




In fondo a questo articolo troverete il link ad un intervista curata dal giornalista Maurizio Martinelli, per la rubrica Punti di Vista del Tg 2 Rai. L'intervista è sicuramente professionale, molto ben articolata, incisiva e disgustata a tratti in modo visibile, per i lunghi sospiri personali del giornalista poco in uso nei telegiornali.

Responsabilità dell'avv. Gian Ettore Gassani, presidente della Associazione Matrimonialisti Italiani, e della psicologa Tiziana Franceschini, che l'intervista del coordinatore delle rubrica del Tg2 si sia trasformata in un pezzo storico della necrofagia televisiva.

Che cos'è il caso Schepp. Due volti bellissimi di bambine gemelle, due splendide creature nate insieme ma come eterozigote solo per riprodurre i volti, pur belli, dei genitori. Alessia sbarazzina identica al padre assassino, Livia dagli occhi dolci di un cerbiatto come la sua mamma. Queste bambine non ci sono più, nessuno le trova e non si trovano i loro corpicini, oggi che il padre ha dichiarato di averle uccise.

La colpa è della follia del padre assassino. E' morto suicida e non sarà punito per aver provocato tanto dolore. La follia di questo padre doveva indurre "prima" i servizi sociali, gli psicologi e i giudici ad impedire all'uomo ogni contatto con le figlie.


Il povero padre descritto dalla Tiziana Franceschini, NON ESISTE.

Ben deve averlo compreso il giornalista con l'attacco a Gian Ettore Gassani sulle responsabilità della "avvocatura". Ed ha ragione il Gassani sugli errori della tuttologia. Vero è che il suo ruolo di introdurre i temi della P.A.S. e coprire il cordoglio doveroso alle due piccole vittime del caso Schepp appartiene di diritto alla storiografia della necrofagia televisiva degli ultimi mesi.

In quanto Donna sul Gassani devo rivedere le mie priorità. Perché come gli dicevo al telefono, più o meno alla metà del gennaio scorso, egli è di certo un ottimo professionista, ma con questi interventi ha perso moltissimi punti nella mia graduatoria personale del "siate prima uomini, solo poi avvocati".

Come possa poi, una donna, minimizzare e descrivere il lavoro del pedofilo americano Richard Gardner, morto suicida autoinferendosi coltellate al petto e al collo dopo aver mentito una vita intera sul suo essere professore universitario e NON lo era, testimone e psichiatra di parte in circa 400 casi di abusi su minori sempre dalla parte dell'abusante, anche per Woody Allen il pedofilo più famoso del cinema, probabilmente è proprio parte dell'accordo commerciale con la Rai.

Gardner è un vero non raro reperto di tuttologia psichiatrica giudiziaria, ovvero il defunto mistificatore lo è stato con le caratteristiche tipiche e ossessive del criminale seriale o non avrebbe lasciato ai posteri la frase:

"Penso che tutti noi possediamo in noi un po' di pedofilia" - Gardner, R.A. (1991). Sex Abuse Hysteria: Salem Witch Trials Revisited. Cresskill. NJ: Creative Therapeutics. (p.118)

Cogito ergo sum, io sono secondo Gardner una "Strega di Salem" così posso dichiarare con un certo orgoglio che, ad una affermazione simile, mi vien spontaneo un rurale "pensa per te pedofilo e vai in là razzaccia d'omo". Mi dichiaro però allarmata dal duplice outing televisivo e al pensiero, che un po' di pedofilia potrebbe nascondersi nell'animo dell'avvocato Gassani e della d.ssa Franceschini. Oh, mio Dio, sarà così!?

Sono disponibile al 100% per la loro replica qui, pur di ascoltare e leggere solo il giusto per Alessia e Livia.

E' necessario ricordare che, purtroppo, si vive nel mondo del Commercio e la P.A.S. è un prodotto, da usarsi solo come escamotage in Tribunale, non una malattia. La scienza medica definisce sindrome (cioè malattia) qualcosa che si manifesti sul piano fisico, come sempre sono fisici gli abusi ai danni di minori che lasciano segni indellebili sui piccoli corpi martoriati.

Dei poco televisivi sospiri di imbarazzo vi accorgerete nelle fasi dell'intervista dalle quali si evince un vero eccesso di pietismo nelle parole della troppo giovane psicologa, commossa dal povero padre debole e non per la scomparsa delle "due bionde meraviglie del creato". Interventi poco credibili anche per la voce impostata e un po' nasale, che neppure una suora di clausura reciterebbe durante il Santo Rosario. Il teatro insegna che si possa recitare anche il "cattivo" purché sia interessante la parte, ma una brutta parte è sempre irrecitabile, specie dal vivo.

La scelta della difesa dell'abusante è una scelta per il dio "quattrino" ma questo, francamente, non ci riguarda in questa sede.

Alla psicologa perdoniamo però il gafferaggio televisivo, che tutto sommato ha sventato l'inganno. In fondo sappiamo che coloro che studiano a lungo la P.A.S. e il Pensiero Assoluto Sintomatico di Richard Gardner finiscono tutti per applicarne rigidamente il metaprogramma: Perché cos'altro è il caso Schepp, se non "uno scenario preso a prestito"? (P.A.S. sintomo numero sette).



Preludio al link


E' giusto ribadire che gli avvocati, i consulenti e i presidenti storici delle dodici sorelle unite sotto l'emblema del "capelvenere" sono già tutti indagati a vario titolo in ambito penale. Dalle violenze familiari alla chiamata di correo in omicidio. Altri ancora lo saranno.

Così, prima di fornirvi il link alla riproduzione certamente abusiva e non autorizzata del file audio video della puntata di Punti di Vista del Tg 2 Rai, informo che il profilo YouTube intitolato "noviolenzadonne" è di fatto collegato ad un gruppo facebook omonimo cliccabile al link che segue, No alla violenza sulle donne.

Il gruppo è gestito da una società commerciale fiorentina che si occupa di web, registrante e reale utilizzatore di tutti i siti a dominio collegati al circuito mediatico di circa 300 pagine di violenta mistificazione su Facebook. Basti leggere cosa scrivono gli utenti. Il Gruppo FB è già denunciato per diffamazione e per la clonazione del gruppo fondato da una associazione / centro antiviolenza (violazione art. 494 c.p e seguenti) presso la Procura della Repubblica di Torino.

L'admin della società, dei siti e dei gruppi fb, personaggio in attesa di processo per diffamazione e violenze in famiglia presso la Procura della Repubblica di Firenze, è denunciato a Roma e presso più Procure d'Italia anche per aver sfruttato i nomi e i loghi di Associazioni, privati cittadini e importanti Società commerciali italiane. I colpiti tra i privati cittadini si iscrivono tutti al volontariato delle numerose associazioni, che si occupano della tutela delle Donne e dei Bambini.

Anche l'avvocato Gassani sa, che per lanciare il convegno romano con l'AMI alcune persone con il mandato delle dodici agenzie hanno posto in essere 3 nuove clonazioni della mia persona ed una pagina Facebook ai miei danni. Tutto nel corso di una ulteriore azione di stalking ai danni di mia figlia minorenne. In merito è stato già dato un fascicolo specifico di 121 pagine nelle quali è iscritto anche il relatore del capelvenere (fotografato), con l'admin, il presidente turnario e il titolare del dipartimento legale. Gassani è sul mio tabulato telefonico, già in possesso, nei giorni immediatamente precedenti al convegno.

Avvertenza: il profilo YouTube e il gruppo Facebook "No alla Violenza sulle Donne" che distribuiscono il video di proprietà della Rai sono già in corso di indagine e diffondono abitualmente contenuti altamente violenti e di grave mistificazione, ai danni delle donne e dei minori. Così si sono espresse alcune Associazioni Onlus nazionali ed internazionali in merito alla mistificazione dei dati ISTAT sulla violenza e gli omicidi avvenuti in Italia ai danni delle donne.

Tutti i contenuti espressi da membri e aderenti al circuito delle dodici agenzie di Falsi Abusi si rifanno all'ideologia espressa dal gerarca nazista Joseph Goebbels nella seguente frase: "Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità", si veda ad esempio qui.

Attenzione il video è dedicato solo ad un pubblico adulto e consapevole: prima di aprire il video, è necessario rileggere il "preludio" e "l'avvertenza" di questo articolo. Alcuni contenuti e tutto l'intuibile "non detto" delle interviste corrispondono alla apologia culturale del reato di pedofilia così come ideata dal pedofilo americano Richard A. Gardner.

http://www.youtube.com/watch?v=SJoAsrI3Ll4

Loredana Morandi
http://www.giustiziaquotidiana.it/dblog/articolo.asp?articolo=4423

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