domenica 25 dicembre 2011

Clamoroso: 700 psichiatri forensi hanno RIFIUTATO l'intervista di Warshak




Lo dichiara una mesta nota del blog di Richard Warshak del maggio 2011, diffusa in questi giorni dai profeti italioti della p.a.s. con la solita tracottante mistificazione del dato scientifico. Non è così per Warshak, il quale negli states rischia addirittura che alcuni professionisti gli tolgano il saluto.

Infatti, si è tenuta proprio nel maggio scorso l' International Conference of the Association of Family and Conciliation Courts, alla quale hanno partecipato circa 1000 esperti di psichiatria e psicologia forense. Nel corso della conferenza Warshak e i suoi accoliti hanno proposto ai partecipanti una intervista sul tema dell'inclusione dell'alienazione genitoriale nel DSM-V, la futura edizione del Manuale Diagnostico e Statistico della American Psychiatric Association attualmente in corso di redazione.

Tra i mille partecipanti sono stati ben 700 i professionisti della psichiatria forense che hanno rifiutato ogni contatto con gli accoliti pro P.A.S., onde non finire invischiati nella consueta mistificazione del dato scientifico.

In merito ai trecento "spartani" costretti alle Termofili, cioè messi alle strette dagli intervistatori, è lo stesso Warshak a dichiarare la sconfitta dell'aver ricevuto risposte di argomento diverso sulle possibili cause che inducono un bambino a rifiutare il genitore non convivente (il 98% dei 300 intervistati), ma tutte le risposte sono risultate univocamente contrarie all'inclusione della p.a.s. (sindrome di alienazione genitoriale) nel DMS-V.

Per questa ragione Warshak sul suo blog si domanda se non sarebbe stato più opportuno evitare del tutto la parola "alienazione" dall'intervista, utilizzando domande semplici come: "Credi che ci siano alcuni casi in cui il comportamento del genitore rifiutato non ha contribuito in modo significativo al rifiuto di un bambino?"

Data la non infallibilità del comportamento umano, vista e studiata nel maschio della specie, non crediamo affatto a questa possibilità. Un bambino che rifiuta uno dei due genitori ha sempre delle ottime ragioni, fosse anche l'assegno di mantenimento con il quale il padre ricatta la madre.

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNcRr78EMfN7pSnFuuYnvEYposC8l-bxToRpoZ9qP4cb4ezOcftmt01v1rp8YGL9Ex4x3WoXKDz8W7RjNyK8mWmIlKh36ixYHdwXJG_yw0nbxa-UOKSdYdG_vxvyl0nx6m0MqnRCI6TCpc/s1600/2011-12-26_071027_treciento.jpg

LA MISTIFICAZIONE ITALIANA

In Italia, come visibile dallo screen shot, la mesta notizia data da Warshak è stata magnificata e gonfiata a dismisura e dei 700 rifiuti "a priori" si è persa traccia, mentre sui restanti "300 spartani" gonfiati fino all'intero totale dei partecipanti è stato millantato il plauso alle tematiche della p.a.s.

Secondo il traduttore della Geobox.IT Srl di Firenze, infatti, il solo tema trattato dalla conferenza annuale dell'Association of Family and Conciliation Courts del maggio scorso sarebbe stato la p.a.s. (sindrome di alienazione genitoriale) e la sua introduzione nel DMS V. Essendo ciò evidentemente un incredibile Falso, visto che la conferenza annuale della AFCC ha come oggetto solo temi scientifico - legali a carattere nazionale e anche, dove occorra, il rinnovo delle cariche.

A beneficio dei lettori è giusto ribadire che l'applicazione forense è considerata una branca minore della Psichiatria, la quale invece si fonda sulla ricerca, sul dato statistico e sugli studi accademici. Lo stesso accade in Italia, dove la figura professionale che più si avvicina ad uno psichiatra forense americano è quella dello psichiatra delle "assicurazioni", cui nessuno attribuirebbe una cattedra di "ricerca" anche per la peculiare staticità dell'argomento giurisprudenziale.

Diffidate dalle imitazioni: in Italia le politiche della P.A.S. sono propugnate da alcuni mediocri studi legali, pochi psichiatri assicurativi e da 24 associazioni che non hanno neppure 8 membri ciascuna, ma pescano nel fondo del 5x1000 a discapito del lavoro di tutte le Onlus impegnate nel volontariato. E' storia che l'amministratore della Geobox.IT Srl, attuale traduttore degli scritti di Warshak e webmaster del pacchetto pubblicitario p.a.s. (500 pagine facebook, più di 100 siti web), sia un ex esercente del settore telematico della pornografia. L'uomo è attualmente sotto processo per gravi maltrattamenti familiari, il reato a lui ascritto è stato sancito da una sentenza della Suprema Corte di Cassazione.

Il ddl 957 che ha la presunzione di voler introdurre dal nulla la p.a.s. nel nostro ordinamento giudiziario è incostituzionale alla stregua delle leggi razziali di Mussolini, perché di fatto introduce un pregiudizio medico giudiziario nei confronti del minore impedendone la testimonianza in Tribunale e/o rendendola inascoltabile per "malattia".

Originale: http://giustizia-quotidiana-no-pas.blogspot.com/2011/12/clamoroso-700-psichiatri-forensi-hanno.html

Loredana Morandi

Babbo Mistifico e lo scenario di Natale preso in prestito

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Il racconto commerciale della P.A.S.:
"Babbo Mistifico e lo scenario di Natale preso in prestito".



Da notare l'utente che invoca il "si alla violenza sulle "streghe", da mettere al "rogo", sulla pagina falsa "No alla violenza sulle donne".

Loredana Morandi

martedì 20 dicembre 2011

Francisco Serrano, il giudice pro P.A.S., sospeso due anni dalle funzioni giudiziarie per abuso di potere

Sospeso due anni per abuso di potere il giudice spagnolo pro P.A.S. !

TRIBUNALES | Cambió el turno de custodia de un menor

El Poder Judicial suspende al juez Francisco Serrano, acusado de prevaricación

Europa Press | Madrid
Actualizado martes 19/07/2011 13:56 horas

La Comisión Permanente del Consejo General del Poder Judicial (CGPJ) ha acordado suspender cautelarmente en sus funciones al juez de Sevilla Francisco Serrano, procesado por un presunto delito de prevaricación tras modificar el turno de custodia de un niño de 11 años de edad establecido por el Juzgado de Violencia sobre la Mujer número 4, ampliando en día y medio su estancia con el padre divorciado al objeto de garantizar que pudiera salir como paje en una cofradía de la 'Madrugá' sevillana, según han informado a Europa Press fuentes del consejo.

Por estos hechos, la Fiscalía solicita para el magistrado diez años de inhabilitación y el pago de una multa de 5.400 euros por un delito de prevaricación dolosa. El TSJA ha exigido al magistrado una fianza de 7.200 euros por estos hechos.

Por su parte, la acusación particular que ejerce la madre pide para el juez 20 años de inhabilitación y el pago de una multa de 14.400 euros por un delito de prevaricación dolosa, mientras que, en concepto de responsabilidad civil, solicita que indemnice a la madre con 60.000 euros por los daños morales y físicos sufridos; al menor con 100.000 euros por los mismos daños, "en particular el gravísimo estigma público", y al otro hijo menor de la querellante con 12.000 euros.

La Audiencia de Sevilla, que se pronunció sobre los hechos objeto de controversia legal, respaldó la actuación del juez de Familia.

La Comisión Permanente del CGPJ ha tomado esta decisión tras el informe favorable a la suspensión emitido por la Fiscalía y después de que el Tribunal Superior de Justicia de Andalucía (TSJA) dictara el pasado día 11 de julio auto de apertura de juicio oral contra el magistrado por un presunto delito de prevaricación.

La Comisión Permanente aprueba la suspensión cautelar "sin que esto suponga entrar en el fondo del asunto". Esta medida cautelar perdurará mientras dure el procedimiento judicial y hasta que recaiga sentencia absolutoria o auto de sobreseimiento. La Comisión Permanente elevará este acuerdo para su ratificación al Pleno del CGPJ, en su próxima reunión ordinaria.

Originale dell'articolo al link: http://www.elmundo.es/elmundo/2011/07/19/andalucia_sevilla/1311076584.html

lunedì 19 dicembre 2011

Affari Italiani. "Padri separati uniti contro le donne: boom di falsi siti, è allarme". La denuncia

Venerdì, 16 dicembre 2011 - 12:06:54

Gentile redazione,

faccio seguito all'articolo "Padri separati/Tre milioni sotto la soglia della povertà" (http://affaritaliani.libero.it/cronache/padri-separati111211.html?refresh_ce).

La pur buona pellicola televisiva di Rai Uno sulla vicenda del "padre separato" non vi induca nell'errore: Caritas ospita prevalentemente "genitori separati dai figli" tra gli extracomunitari o i comunitari soli in Italia per lavoro, quelli di fatto che si sottraggono al racket dell'impiego delle manovalanze in nero, ridotti in stato di povertà. I poveri "padri" sono così effettivamente separati dalle famiglie dai molti chilometri, che li separano fisicamente dal proprio paese di origine. Gli italiani hanno una incidenza minima, a Roma sono praticamente sconosciuti, mentre a Milano ce ne solo 5 o 6 in tutto tra i documentati che frequentino le "mense della carità".

Ciò è confermato inoltre dal dato fornito dalla ricerca Istat di recentissima pubblicazione, dedicata alle "condizioni di vita delle persone separate, divorziate e coniugate dopo un divorzio", che rileva come siano le donne a subire una involuzione economica personale e familiare dalla fine di un matrimonio. Altresì dal vostro articolo è scomparso completamente il contenuto del rapporto Eurispes 2011 sulla "condizione dell'Infanzia e dell'Adolescenza", cioè i figli, ad integrale favore di questi padri "certamente adulti" e interessati.

La mistificazione del dato della Caritas è manifattura di un pool di associazioni e di spregiudicati studi legali, interessati ad un obiettivo differenziato solo dall'oggetto statutario molto diverso da quello apparente e che non ha nulla di sociale. Le associazioni dei cd "padri separati" chiedono benefici per se stessi, gli avvocati mirano all'introduzione di una "mediaconciliazione familiare" obbligatoria che, come l'altra ormai in vigore, avrebbe come effetto immediato di far crescere a dismisura i costi di una separazione o di un divorzio per l'introduzione di altre professionalità da retribuire.

L'intero comparto associativo, invece, è coautore della campagna per l'introduzione della "sindrome di alienazione genitoriale", la P.A.S. (Parental Alienation Syndrome), con il ddl 957 - gemello "cattivo" del ddl 2454 citato dal vostro articolo - per la modifica della L. 54/2006 sull'affidamento condiviso, che ha la presunzione di inserire l'accertamento obbligatorio dell'esistenza di una presunta malattia psichiatrica, per altro priva di alcun avallo medico dalla comunità scientifica internazionale e non inclusa nel DMS IV (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, la cd bibbia della psichiatria) direttamente nel nostro ordinamento giudiziario.

E' utile ribadire che l'introduzione di un pregiudizio a carattere medico psichiatrico nel nostro ordinamento giudiziario subirebbe un primissimo stop in Aula con la pregiudiziale di costituzionalità, ma anche qualora fosse votata con la fiducia o a colpi di maggioranza perirebbe miseramente di fronte alla Suprema Corte Costituzionale alla prima occasione. La presunta malattia, infatti, è tale fornire uno strumento paramedico giudiziario per definire "alienato" il minore e quindi renderne inefficace la "deposizione in Tribunale". L'effetto dell'introduzione di una presunta malattia nel nostro ordinamento imporrebbe una riduzione immediata del Diritto del Minore, alla stregua di dichiarare inabili alla testimonianza tutti coloro affetti dalla sindrome di Down di ogni ordine e grado (e ve ne sono anche di laureati).

Non è un caso che la PAS sia stata usata con una distruttiva efficacia nei Tribunali americani solo per casi di violenza o abuso di minore nelle dispute di affidamento tra i genitori. Richard Gardner autore della teoria, psichiatra forense tossicodipendente ammalatosi di distrofia simpatica riflessa e morto suicida autoinferendosi numerose coltellate al petto e al collo con una mannaia da macellaio, ebbe dalla esperimentazione solo giudiziaria anche il ritorno di alcuni suicidi tra le vittime strappate al genitore protettivo e collocate dal giudice presso il genitore violento o abusante. Fortunatamente molti dei casi trattati da Gardner furono rivisitati durante lo scandalo e sanate situazioni di inenarrabile violenza ai danni di bambini e bambine. Coloro che negli states sono stati bambini vittime di Gardner oggi sono divenuti associazioni, che combattono strenuamente l'applicazione giudiziaria della teoria criminogena ai casi di pedofilia o di violenza familiare.

Allego le bozze del Rapporto Caritas pubblicato nel 2011 e i link per rivedere l'Indagine Istat sulle "nuove povertà" che conclama la povertà delle "Donne" giovani e con figli, nonché le relazioni redatte ai fini dell'Audizione presso la Commissione Giustizia al Senato sui due ddl scritte dall'Avv. Girolamo Andrea Coffari, presidente del Movimento per l'Infanzia, e dal Dott. Andrea Mazzeo, psichiatra e dirigente medico della Asl di Lecce.

Concludo con il ribadire mestamente che in tempi di grave crisi, quale quello verso il quale si avvia il Paese, la partecipazione mediatica ad una campagna che apre ufficialmente le ostilità tra i "generi" maschile e femminile può, a livello sociale, produrre gravi danni per la popolazione. Istat infatti rileva che il 75% dei genitori maschi non è in regola con il pagamento dell'assegno vitalizio per i figli e, considerando l'ampiezza del dato nazionale prodotto da Istat, è bene sospettare che si celi ben altro oltre alla povertà. Sussiste inoltre il rischio che da questa impietosa campagna nasca inoltre una nuova "affittopoli" di partito.

Vedere: http://it-it.facebook.com/people/Locmi-Odc/100002995830906

Pagine come questa che vi mostro sono esclusivo appannaggio mediatico delle organizzazioni descritte sopra e non rappresentano certo l'immagine di una Italia onesta e impegnata a risollevarsi dalla crisi, informo inoltre che i contenuti diffusi dalla pagina sono riprodotti da ben oltre 500 pagine facebook di poco differenti e un centinaio di siti web commissionati dalle Associazioni e dagli studi legali ad una società di marketing e web hosting fiorentina, la Geobox.IT Srl, il cui titolare è sotto processo presso il Tribunale di Firenze per gravi maltrattamenti familiari (il reato è stato determinato per effetto di una sentenza della Suprema Corte di Cassazione, a disposizione se occorre).

Inoltre, cosa gravissima fin in violazione della legge e contro la deontologia professionale di avvocati e medici cui è vietata la pubblicità, tutti i professionisti legati al circuito sono di fatto "pubblicizzati" da queste pagine e con ricca esposizione di indirizzi e altri recapiti.

Loredana Morandi, presidente associazione Argon - Rete di artisti contro le guerre, e responsabile della comunicazione del Movimento per l'Infanzia


Gli Allegati

ISTAT - CONDIZIONI DI VITA DELLE PERSONE SEPARATE, DIVORZIATE E CONIUGATE DOPO UN DIVORZIO

CARITAS - RAPPORTO 2010 SU POVERTÀ ED ESCLUSIONE SOCIALE IN ITALIA

OSSERVAZIONI MOVIMENTO PER L'INFANZIA SULLA PAS

ADIANTUM - I DOMINI AMMINISTRATI DALLA GEOBOX.IT SRL DI FIRENZE

Link originale all'articolo: http://affaritaliani.libero.it/sociale/falsi-movimenti-femminili-creati-da-padri-separati-contro-donne151211.html?


Gli screenshot

http://www.giustiziaquotidiana.it/public/2011-12-16_211602_AFFARI-ITALIANI.jpg

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http://www.giustiziaquotidiana.it/public/2011-12-17_135032_affari_italiani.jpg

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Warshak, la leggenda dei 5 pedofili recidivi

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Nello specchietto di comparazione ciò che appare a lato sinistro è scritto dalla sottoscritta, a destra invece potete leggere la traduzione fatta da qualcun altro al lavoro di Warshak, che riporto di seguito in corsivo per brevità:

"I bambini hanno dato punteggi alti alla struttura, un resort con piscina, giochi, attività ludiche e detto di essere stati felici di aver partecipato. Senza impiegare nessuna coercizione, 18 bambini su 23 hanno recuperato e mantenuto un sano rapporto con il genitore alienato."

A ciò che scriverò di seguito si perviene con l'uso della logica, partendo dal presupposto che: la PAS è un violento pregiudizio a carattere medico giudiziario inventato per mettere a tacere il Minore in Tribunale.

Analizziamo così il contenuto "tradotto" su quello che in precedenza abbiamo definito il "campeggio degli orrori", ovvero l'invenzione di Warshak. L'orrore, nella fattispecie, è di fatto la coercizione del Minore e l'obbligo a rapportarsi personalmente con un genitore violento o abusante. Il luogo è ininfluente, sia campeggio o resort con piscina, ma sappiamo che per ottenere un punteggio favorevole del bambino, egli o ella hanno avuto i propri spazi di "solitudine - gioco lontano dal genitore o subito la sua presenza con la protezione/filtro di altri adulti.

Ciò che è eccezionale è il risultato ottenuto da Warshak: su 23 genitori, 5 si sono manifestati come pedofili violenti. La prova dei reati senza ombra di alcun dubbio nella testimonianza diretta del Minore, ad uso incidente probatorio, sulla quale siamo liberi di intuire che quei cinque genitori siano stati tutti condannati dalla giustizia americana.

L'ampia bibliografia concernente la psicologia del pedofilo e il suo metaprogramma coercitivo di abuso fisico e psicologico ai danni del Minore, violento al punto tale da riuscire a subornarne la testimonianza e la più semplice richiesta di aiuto ci aiutano a ritenere, a ragione, probabilmente pedofili e violenti tutti e 23 i genitori, che hanno scelto scientemente di utilizzare in Tribunale lo strumento solo giudiziario di Gardner contro i propri figli, cioè la cd sindrome di alienazione genitoriale nell'involuzione data da Warshak.

Qual'è l'elemento che fa di Warshak un macellaio? L'aver ottenuto la prova provata, con la collaborazione obbligata del bambino, infischiandosene della sua volontà e più in generale della sua capacità di sopportare il Danno, ma soprattutto senza alcuna protezione fisica o giudiziaria nei suoi confronti. Una enorme violazione del Diritto del Minore.

Infatti nel paese di Warshak, in rari ed eccezionali casi di grande maturità del Minore e con il placet del pubblico ministero, soltanto la Polizia statunitense ha i requisiti giuridici per creare l'occasione di un confronto diretto tra il minore e l'adulto che lo ha seviziato.

Per operare questo genere di indagine la Polizia provvede il bambino in primo luogo di una efficace protezione per la sicurezza fisica, dotando inoltre gli ambienti dell'incontro di telecamere e microfoni. Così l'istituzione pone sì a rischio il minore, ma essendo nella condizione di intervenire immediatamente in sua difesa con un vigile controllo al momento della "flagranza di reato".

Cosa questa impossibile in ambienti alberghieri gestiti da privati a "stanze chiuse".

Gli accadimenti degli ultimi anni ci sono da monito: non c'è un limite alla violenza dell'uomo! Ben lo rammenteranno coloro che, direttamente o indirettamente, hanno assistito all'accoltellamento di un folle "padre separato" ai danni della ex moglie costretta ad incontrarlo di fronte ad una assistente sociale.

E' facile intuire che, come i suicidi dei minori vittime di Gardner han distrutto la carriera dello psichiatra forense, anche per la carriera di Warshak è già pronta la fine ingloriosa e sanguinosa dell'abuso di un Minore in sede di "campeggio degli orrori".

Stante l'immaginabile orrore è consolante sapere che l'emulo Warshak meriterà sicuramente la galera, contrariamente a quanto non è accaduto al mentore Richard Gardner, il quale gode oggi di una imperitura fama e di una personale apologia nei siti della pedofilia internazionale. Tra i reati che potranno essere contestati a Warshak possiamo fin d'ora annoverare: l'inquinamento probatorio, la corruzione in atti giudiziari, l'omissione e il reato di favoreggiamento, se non addirittura il concorso esterno con tanto di reati accessori. E, naturalmente, la "circonvenzione di incapace" ai danni delle vittime Minori.

Galera meritata anche intellettualmente dall'autore della "giornata di copertura" all'Alice Day, il giorno dell'orgoglio degli orchi che concupiscono le "bambine".

L.M.






giovedì 8 dicembre 2011

Ho telefonato a Gaetano Giordano, psichiatra pro PAS

Ho telefonato a Gaetano Giordano, psichiatra pro PAS



Sì, ho telefonato al dr Gaetano Giordano, psichiatra assicurativo in Roma. Ho telefonato perché una sua vistosa pubblicità campeggia sul gruppo facebook "NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE", denunciato presso la Procura della Repubblica di Torino fin dall'agosto 2009 e successivamente nel corso dell'ultimo anno a seguito di ulteriori danneggiamenti ad una associazione.


Il progetto di un "Osservatorio contro gli abusi peritali" in se potrebbe essere nominalmente buono, anche se evidentemente gestito da professionisti contro professionisti della stessa materia in Tribunale, con risultato anche da definirsi fazioso e le mire tipiche dell'illecita concorrenza. Anche formalmente: i periti di parte si coalizzano contro i periti scelti dal giudice per "giudicarli"? Sì, ci vuol proprio poco a fare l'illecito commerciale. Fin qui potrebbero essere già sufficenti le ragioni che inducano a dubitare della legittimità di tale iniziativa, ma è il veicolo pubblicitario a suscitare lo sdegno delle persone per bene e il mio.

La pubblicità è vietata ai medici dalla legge, lo sappiamo tutti, ed il farne uso è anche contrario a quanto disposto dall'Ordine Nazionale dei Medici in tema pubblicistico nel codice deontologico.


Ciò detto il mio sdegno proviene dalla pubblicazione contestuale sulla stessa pagina facebook, di un ennesimo atto tipico dell'illecito commerciale: una "lista di proscrizione" degli specialisti contro la P.A.S. (la falsa sindrome di alienazione genitoriale), firmata sempre dalla Geobox.IT Srl di Firenze, in cui appare anche il mio nome.

Una tecnica pubblicitaria che lavora sullo sporco, già vista in quel della divulgazione dell'esposto Adiantum al CSM contro un giudice che sospendeva il proprio giudizio in merito all'affidamento condiviso di un minore perché, ovviamente, il padre era indagato per abusi e violenze familiari. Anche allora il mio nome e quello dei "proscritti" veniva utilizzato come veicolo pubblicitario per l'iniziativa, ben sapendo che nessuna accoglienza potrebbe trovare su questo sito una tal azione di disturbo al lavoro certamente retto e onesto del giudice in un difficile caso di minori. Qui, mi sento di garantire che: Voi lettori Non vedrete mai delinquere una azione di protesta strumentale nei confronti della rappresentanza istituzionale del Terzo potere dello Stato.

Per quanto mi riguarda, l'autore/società dello scritto è persona già denunciata e con un esposto Legge Stalking presso il Questore di Roma, ed un secondo per l'uso dei loghi della Ferrero Spa ai fini dell'abuso continuato della credulità popolare, insieme alla dirigenza della Associazione appaltatrice del servizio.


Così, pur comprendendo con chiarezza che il virtuale tv mal si coniuga con la fame di nuovi clienti del "nostro" nel real, pure non posso che dichiararmi disgustata dall'uso e dalla spendita personale fatta dal Giordano, cliente fisso di una società di webmarketing il cui titolare è prossimo alla condanna presso il Tribunale di Firenze, e con tanto di sentenza di Cassazione che ne delibera l'efficacia del "reato".

Ciò perché, come potete vedere, il dott. Gaetano Giordano è frequentatore assiduo dell'intera operazione marketing della Geobox.IT Srl per Adiantum. Infatti, a cavallo tra il 30 e il 31 dicembre dello scorso anno (a.D. 2010) egli scriveva testualmente:

Gaetano Giordano: A mio avviso, CERTE MADRI, quando TROPPO OSSESSIONATE dal pericolo dei "pedofili" (ne vediamo MOLTE su FACEBOOK), in realtà vedono nel "pedofilo" quella volontà abusante del bambino che HANNO DENTRO DI SE' e che NON si manifesta come PEDOFILIA, ma COME seduzione AFFETTIVA del bambino che viene INCATENATO al suo ruolo di OGGETTO.

Oggettivamente, nel leggere scritti tanto sessisti e superficiali, si potrebbe far presto con il bollare il Gaetano Giordano come un cattivo prodotto, della pubblicistica spazzatura che sfrutta la televisione pubblica. Già dato il disamore per la deontologia professionale sul tema pubblicistico, e rammentando che Gardner scrisse la stessa cosa nei confronti di quel Giudice che condanna il pedofilo a scontare la pena per i suoi reati, non sembra appunto il caso di escludere a priori questa possibilità.

Però, per l'esperienza di aver già visto negli stessi ambienti della Geobox.IT Srl, ex circuito "Falsi Abusi", dare il sostegno a parecchi famosi pedofili anche su facebook (i più noti sono già in carcere) e vista l'inequivocabile apologia di Gardner negli scritti della cultura pedofila internazionale, a fronte di tali dichiarazioni, ritengo sia opportuno domandarsi se non sia veramente "poco chiaro" e niente affatto "chiaroveggente" questo professionista minore delle assicurazioni.

In realtà in Italia l'unica cosa che han capito bene sulla P.A.S. è l'interesse pecuniario, che si accompagna gioco forza alla devastante campagna marketing fondata sui famigerati otto sintomi di Gardner, posta in essere da persone a contratto e da una rete di associazioni di genere "scatole cinesi" (Fenbi a casa del Cismai, l'AIAF e l'Adiantum residenti allo stesso indirizzo e così via). Ad iniziare con lo scenario "preso in prestito" della mistificazione del dato sulla "Violenza contro le Donne".

Purtroppo per il Giordano e per quelli come lui: Tre indizi fanno una prova. Gardner era un pedofilo, dichiarato. Non sono in errore quindi gli apologi e cultori pedofili internazionali della sua opera, non v'è nessun errore d'attenzione nella rilevazione che il 25 aprile della alienazione genitoriale corrisponda esattamente al ricalco del 25 aprile della giornata dell'Alice Day dei pedofili di genere etero sessuale, e non c'è alcun dubbio sulla tecnica del "ricalco" per la virulenza dell'opera di clonazione di nomi, associazioni e loghi commerciali fatta ad oggi per veicolare il prodotto giudiziario denominato P.A.S.

Concludendo, atteso l'ovvio della provocazione del "pensatore indipendente" che vi è solito, intimo la cessazione immediata delle attività dolose di stalking ai miei danni e l'atto deliberato di inquinare il servizio televisivo pubblico e facebook italiano con gli spot dei propri studi peritali.

Loredana Morandi

PS: Mi hanno fatto notare che non ho narrato degli esiti della conversazione. Mi scuso, ma ho ritenuto che fossero palesi. Appartiene al regno dell'ovvio che un professionista, avvezzo all'utilizzo dello strumento pubblicistico anche quando ha carattere criminogeno, o si voglia dire dell'azione di un "grato" psicopatico, non risponda di persona in merito alla propria responsabilità sociale, civile e penale, nonché medica. Altri del suo staff, sentiti nella stessa giornata, non erano neppure informati del genere di vespaio in cui sono stati infilati.

Il Falso Movimento Femminile per la parità genitoriale e il File Sharing illegale

Il falso Movimento Femminile e il File Sharing illegale


http://www.giustiziaquotidiana.it/public/2011-12-07_155751_file_sharing.jpg


Alle ore 16:10 di oggi, 7 dicembre 2011, sul gruppo facebook del sedicente "Movimento femminile per la parità genitoriale" appaiono ben due link per la distribuzione illegale di file formato .AVI, contenenti presumibilmente due episodi della serie televisiva "Sarò sempre tuo padre" in violazione del copyright.

Il nome dei due file non lascia dubbi e presto probabilmente sarà in distribuzione anche la terza puntata. Si tratta infatti di un rip artigianale firmato:

Saro.Sempre.Tuo.Padre.2011.EP01.iTALiAN.PDTV.XviDSiD.avi
Saro.Sempre.Tuo.Padre.2011.EP02.iTALiAN.PDTV.XviDSiD.avi

Naturalmente del rippaggio amatoriale non mi interessa discutere della produzione del file, bensì mi interessa discutere della sua distribuzione via Facebook a ben 4.084 utenti iscritti e partecipanti al gruppo del sedicente movimento femminile, invitati a vedere il filmino amatoriale.

Rammenteranno i miei lettori, che tempo fa avevo rilevato una distribuzione di pornografia virtuale a tema infantile, sempre sulla pagina del sedicente gruppo denominato "Movimento Femminile per la parità genitoriale". Potete rileggere e vedere i miei screen shot qui.

Come più volte ho rilevato gli ambienti criminogeni legati a queste iniziative di mera facciata sono in larga parte provenienti dal pianeta del file sharing illegale. Da ciò il mio consiglio di rivolgersi ai Carabinieri e/o addirittura alla Guardia di Finanza, perché la Polpost NON lavora il file sharing illegale, mentre i due corpi dell'esercito hanno i propri specialisti.

Resta in ogni caso la brutta facciata di chi chiede giustizia e poi si esprime esclusivamente con performance censurabili, se non addirittura perseguibili come reati: dalla taglia sul ritrovamento della bimba dei Camparini al file sharing illegale.

Deontologia professionale portaci via, questa inoltre è una facciata bruttissima per i due o tre avvocatucci che si aggirano su quelle pagine, perché si rendono responsabili di concorso alle attività illegali dei loro clienti.

Sarà pur vero che tutto fa "pubblicità", ma qui c'è più di una professionista che si gioca la reputazione per 4 assi di un colore solo (cifra Rimmel - De Gregori). Altra casistica che non è il caso di escludere è che si tratti addirittura di personaggi "senza alcuna reputazione".

Ultimo: non avete visto il telefilm "Sarò sempre tuo padre"?

a) non vi siete persi proprio niente,

b) non è il caso di commettere un reato.


Di seguito gli altri screen shot a disposizione dell'autorità preposta.


Loredana Morandi


Screen shot nr. 2

http://www.giustiziaquotidiana.it/public/2011-12-07_155323_file_sharing_illegale_intera.jpg

clicca per allargare l'immagine


***

Screen shot nr. 3

http://www.giustiziaquotidiana.it/public/2011-12-07_155824_p2p_url_gruppo.jpg

clicca per allargare l'immagine

martedì 15 novembre 2011

P.A.S. UNA RIFLESSIONE SULLA FIGURA DI WARSHACK

.. appunti sulla nascita della giornata dell'alienazione genitoriale di Loredana Morandi


1) Il 25 aprile della pas è mutuato direttamente dalla giornata dell'orgoglio dei pedofili di genere "lolicon" (gli amanti di Lolita) ed il suo principale fautore è un famosissimo pedofilo di genere, fotografo e con tendenze alla necrofilia: Lindsay Ashford. Nulla di nuovo sotto il sole: esattamente come i Saturnalia sono divenuti la giornata dell'orgoglio degli Orchi omosessuali, il 25 aprile dell'Alice Day (pedofili eterosessuali) coincidente con le Dionisie e il sacrificio degli agnelli a Dioniso è divenuto la giornata della PAS. L'utilizzo di una rappresentante femminile nello stesso modo non suscita sorpresa. Essa è lo "scenario preso in prestito", o meglio "prezzolato", del programma marketing di Richard Gardner. Il settimo sigillo, ops.. errore mio: il settimo falso sintomo.

Nel fiaba orroristica del PAS/racconto la giornata dell'alienazione genitoriale nasce per un accordo tra Richard Warshack e l'americana Sarvy Emo. Vediamo perché...

2) Il caso più famoso trattato da Warshack è quello di Bianca H, dove prese le difese dell'ex marito della madre della bambina. L'uomo, pur di non pagare gli alimenti, in primis volle dimostrare che la bambina non fosse sua. Ma per le solite ragioni dello stalker, fors'anche pedofilo, l'uomo tartassò di cause giudiziarie la madre e il vero padre della bambina, che anni dopo l'aveva riconosciuta.

Il ruolo di Warshack (letteralmente "baracca da guerra") nel procedimento giudiziario per i diritti di custodia della bambina Bianca H è stato quello di perito forense. E' lui che ha prodotto delle perizie fuorvianti, pur di ottenere il diritto dell'ex marito alla frequentazione della bambina, pur trovandosi di fronte ad una coabitazione reale con la stessa di soli otto mesi ed alla negazione giudiziaria della paternità.

L'apologia dell'opera di Warshack, quindi, contiene il mito dell'affermazione del diritto di coloro che, pur non essendo possessori di un titolo di paternità, si battono per non essere sottratti alla partecipazione privilegiata nella vita dei minori. Una volontà che può avere anche carattere doloso, soprattutto in quei casi dove l'ingerenza avviene a vessare anche economicamente altre situazioni familiari serene per il minore, siano esse in diritto o semplicemente preesistenti (esempio: un padre reale che riconsce il figlio dopo anni). Questo accanimento giudiziario è giustificato dalla consumata abitudine predatoria del pedofilo, che giunge a circuire le madri singole, arrivando fino a sposarle, pur di avere un accesso privilegiato al minore di cui si è invaghito. Un fenomeno che ho verificato con i miei occhi, dal quale ho rilevato inoltre che l'attività predatoria si attivi principalmente nei confronti di donne i cui figli hanno già subito abusi.

Lo stesso Gardner sostiene che, la famiglia dove è avvenuto un abuso deve optare per l'allontanamento del padre pedofilo dal minore abusato solo come ultima scelta possibile. Warshack rappresenta l'evoluzione giudiziaria di questo concetto e lo estende anche ai non padri. Come Gardner in precedenza, l'operato di Warshack rappresenta ad uso giudiziario la volontà dei pedofili di farsi portavoci in nome di un falso interesse "superiore" del minore. Mentre è l'accesso privilegiato al minore il solo bene difeso.

Warshack inoltre è responsabile di una sostanziale frode a carattere giudiziario: egli è l'inventore del famigerato "camping degli Orrori", dove i bambini vengono brutalmente coerciti a rapportarsi con genitori violenti o abusanti, cioè un test mistificante di soli 4 giorni superato il quale il pedofilo o l'abusante violento è dichiarato idoneo alla genitorialità.

Ad una analisi del caso Italia, dove tutto si fa per soldi, si può dire che la rappresentazione dello scenario in prestito da Gardner/Warshack è della peggiore qualità, stante siano tutti coperti i ruoli del PAS racconto orrorifico.

Infatti, se lato medico giudiziario e movimentista tutti i ruoli fiabeschi del PAS/racconto sono stati ricoperti e potrebbe essere sufficente una dilettevole sostituzione dei nomi a darne il quadro, nel mondo soltanto in Italia tale allegoria dell'orrido sconfina nelle peggiori aberrazioni sessuali che animano la specie homo sapiens.

Fortunatamente negli states i politici che hanno consentito l'aggregazione dei pedofili eterosessuali sotto la falsa effige dell'alienazione genitoriale NON sono stati rieletti, sia con suffragio popolare alla parte politica concorrente, sia con la sostituzione politica di partito. Nell'Italia del bunga bunga questi personaggi politici non saranno neppure candidati a cagione del circo mediatico e del cattivo gusto con il quale hanno gestito la propria vita sessuale. In Italia, grazie al cielo, sono già indagati anche alcuni degli "avvocati" e dei "consulenti tecnici", che sostengono queste pratiche.

L'effetto reverse (palindromo) del caso Italia è che l'associazionismo sorto a sostegno di questi concetti millanta una ufficiosa dissociazione dei singoli esponenti dall'organizzazione centrale, pur senza nessuna defezione alla nomenclatura statutaria e fondante.

.. segue

giovedì 10 novembre 2011

Audizione Commissione Giustizia Senato: Documento del Movimento per l'Infanzia

http://www.tv14.net/wp-content/uploads/2010/09/Senato-della-Repubblica.gif

2ª Giustizia - Indagini conoscitive


Indagine conoscitiva sull'applicazione concreta della legge n. 54 del 2006 in materia di affido condiviso

Seduta n. 268 - Martedì 8 novembre 2011


https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYzM45ReibYlv6tw2XVh29kEYhQM8ew9gZ71JsKIukrLIiYsOjbboHIZIUiB1JiUwCB-yhbnLqaKLp3abvuNXr8Ptz4M7ywJYSwawm7kFdaKoGvTsh5cPXGkSpFyIYXPnTrhMNyroLzfw/s1600/movimento.infanzia.logo.lgt.png

Documento del Movimento per l'Infanzia all'audizione della Commissione Giustizia del Senato, a cura Avv. Girolamo Andrea Coffari, presidente del Movimento per l'Infanzia, e del Dott. Andrea Mazzeo, dirigente medico psichiatra della Asl di Lecce:



Movimento per l'Infanzia - Documento depositato (2454 KB)


Altri testi di interesse

Organismo Unitario dell'Avvocatura (OUA) - Documento depositato (80 KB)

Camera Minorile Nazionale in CamMiNo Relazione - Documento depositato (237 KB)


Le osservazioni dell'AIMMF (Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e la Famiglia) si possono leggere a questo link:

http://www.minoriefamiglia.it/pagina-www/mode_full/id_1010/

mercoledì 9 novembre 2011

Un caso di falsità nella perizia di P.A.S.

Oggi presso un Tribunale per i Minorenni, del quale, per adesso, non rivelo la sede, un giudice ha dettato il quesito al Consulente Tecnico d'Ufficio, il quesito espressamente indicava al Consulente di verificare se fra la madre e il figlio si era instaurata la PAS.
Ho contestato il testo del quesito spiegando al giudice che la PAS non esiste, che sarebbe come chiedere di applicare una legge che non è stata mai approvata, ho aggiunto anche che la PAS è orientata univocamente a cercare disfunzioni nel rapporto madre-figlio, dimenticandosi delle problematiche che possono riguardare il rapporto padre-figlio.
Orientare la CTU verso un'unica soluzione è parziale e crea, fin dall'origine, i presupposti per un pre-giudizio.
Ciò che è incredibile è che il padre è processato per maltrattamenti e lesioni nei confronti della moglie e il figlio ha dichiarato di avere assistito (ovviamente soffrendone) agli atti di violenza.
Lo stesso figlio ha raccontato anche che il padre abusava di lui, ma il PM, guarda caso, ha chiesto l'archiviazione perchè il Consulente del PM ha sospettato una PAS!
Il risultato quale è?
Che puoi violentare tranquillamente i tuoi figli e fare violenza alla moglie, al massimo se ti lamenti o denunci ci sarà sempre un giudice, almeno oggi incredibilmente c'è stato, che chiederà ad un Consulente Tecnico di verificare che tuo figlio e tua moglie sono malati, di una malattia che non esiste, s'intende, di una malattia pensata da un uomo perverso (Gardner) che ha scritto cose abominevoli sui bambini e che, a pieno titolo, è da considerarsi un ideologo della pedofilia.
Ma il solerte CTU osservando i sintomi che il perverso Gardner ha individuato, prima di ogni sentenza, prima di ogni verifica, diagnosticherà la PAS e questa diagnosi diventerà il criterio con il quale I PM o i giudici penali chiuderanno il caso o assolveranno.
Siamo alla follia.
Sparisce ogni garanzia processuale, sparisce la cognizione del fatto, il tabù dell'incesto ha vinto, l'ideologo della pedofilia, Gardner, ha vinto e con lui i suoi seguaci, i giudici hanno risolto un problema spinoso prima ancora di affrontarlo, tutto nell'interesse prevalente del bambino, s'intende, nella promozione dei diritti dei bambini, s'intende, specialmente il diritto all'ascolto del bambino, s'intende, così esattamente come il maestro Gardner insegna e i suoi allievi-seguaci imparano.
O si capisce che è necessario mobilitare le coscienze oppure arrendiamoci all'idea che è la cultura pedofila (quella di Gardner e di Underwagher - del quale parleremo nelle prossime puntate) a dettare regole, sindromi e sintomi con i quali far tacere i bambini e le donne vittime di violenza.

giovedì 3 novembre 2011

La PAS - Junk Science - come è stata demolita e affrontata all'estero - di Andrea Mazzeo

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La Relazione del dott. Andrea Mazzeo, Dirigente medico psichiatra presso il CSM di Lecce, al convegno "Genitori e figli, un incontro che torni a stupire: P.A.S. la grande Bufala!" di giovedì 27 ottobre 2011 ad Oria, provincia di Brindisi.

venerdì 28 ottobre 2011

da Andrea Coffari, presidente del Movimento per l'Infanzia..

Più traduco e studio Gardner più mi rendo conto che è un uomo perverso e indulgente verso la violenza sessuale sui bambini.

Essere indulgenti verso la pedofilia significa avere lo stesso atteggiamento che i nazisti avevano verso gli ebrei.

La violenza sessuale contro i bambini è un crimine contro l'umanità. Cercare di giustificarla e di ridimensionarne l'orrore significa promuovere idee perverse e... mostruose.

La balorda teoria di Gardner, la PAS (Sindrome di Alienazione Parentale) è stata creata fin dal suo concepimento per diventare uno strumento con il quale discriminare i bambini e ricacciarli dal millenario silenzio dal quale provengono le loro grida di aiuto.

Come è possibile che questo uomo disturbato e le sue teorie perverse siano riuscite a oltrepassare l'oceano e fare danni anche qui in Italia?

Come è possibile che tanti professionisti disattenti, nell'ipotesi in cui i bambini riferiscano di violenze sessuali, invochino o applichino la PAS?

Impegnarsi con il Movimento per l'Infanzia significa impegnarsi a creare un movimento civile in grado di tutelare i bambini oggi più che mai sotto il giogo della superficialità e della violenza degli adulti.

Grazie a tutti coloro che con passione e sacrificio hanno partecipato ieri al convegno di Brindisi contro la PAS e a favore dei diritti dei bambini!


giovedì 27 ottobre 2011

Uno spettro si aggira nei tribunali USA: anche dopo morto Gardner condiziona i giudici

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In questo articolo allarmante Anne Grant responsabile dei centri antiviolenza dello stato americano del Rhode Island fa un appello al giudice appena nominato nuovo presidente del Family Court perchè metta al bando le tattiche coercitive introdotte dallo psichiatra Richard Gardner che hanno traumatizzato i bambini e le loro madri. Oltre sette anni dopo la sua morte lo spettro di Richard Gardner e delle sue teorie si aggira ancora nei tribunali USA e condiziona i verdetti dei giudici nei casi di affido.

Gardner - scrive Anne Grant - ha progettato un'arma "stealth" come i bombardieri invisibili nel 1985 chiamandola Sindrome da alienazione genitoriale. Come negazionista della violenza domestica Gardner ha testimoniato a favore di centinaia di padri per dimostrare che le madri avrebbero alienato i figli contro i padri. Nell'articolo vengono presentati tre casi di minori strappati alle madri grazie all'arma micidiale della PAS.

As Judge Haiganush R. Bedrosian becomes Chief of Family Court, it is time we banished the ghost of Dr. Richard Gardner, whose coercive tactics in Rhode Island courtrooms have been haunting families traumatized by domestic abuse.

Victims of terror do not present well in court. They are tense, emotional and understandably outraged. On the opposing side, tyrannical controllers can be calm and charming litigants, confident in the damage they have inflicted. Their lawyers, who are often accomplished bullies in their own right, tell astounding lies calculated to trigger a full display of symptoms in the victims.

Psychiatrist Richard A. Gardner designed a stealth weapon in 1985 that he called "Parental Alienation Syndrome." A domestic-violence-denier, Gardner testified for hundreds of fathers and argued that mothers had "alienated" their children against them. Gardner also wrote that sexual relations between parents and children were natural. He told filmmaker Garland Waller that children who report abuse by their fathers should be threatened with a beating. He committed suicide in 2003, but his ghost still haunts our courtrooms. Here are three examples from cases I have been following:

In 2004, Warwick police charged a Family Court deputy sheriff with felony domestic violence when they found his girlfriend handcuffed in their kitchen with a broken jaw and eye socket. Already entrenched in litigation, the deputy sheriff was an often-unruly defendant in the same courtroom where he once kept order. He demanded custody of his ten-year-old daughter, who was terrified of him.

In the corridor during a break, David M. Tassoni, assistant to Chief Judge Jeremiah S. Jeremiah, Jr., told me he was searching for a psychologist who "understood parental alienation." Tassoni found Lori Meyerson, PhD, in a cramped country office and invited her to serve at Family Court, where she testified that the deputy sheriff was a "happy, calm and level person." She had never visited either parent's home when she recommended giving the father sole custody. General Magistrate John J. O'Brien, Jr., praised Meyerson's work and declared this case to be "as close as you can get to parental alienation."

Tassoni told me he was working with Judge Bedrosian and a joint committee from the Court and the Bar Association on a training program to qualify guardians ad litem. Their 2004 course and manual devoted an entire section to Gardner's theory of parental alienation.

Attorney Lise M. Iwon, who is now president of the Rhode Island Bar Association, helped teach that course, though she did not follow its guidelines in writing her report as guardian ad litem in another case. A three-and-a-half-year-old had protested behavior she described as her father's "sausage games" on days they spent alone. A pediatrician's office reported this to DCYF, who ordered the father out of the home. A few months later, the mother filed for divorce.

I asked why Attorney General Patrick C. Lynch had failed to convene a grand jury. He considered the child too young to be believed. Neither DCYF nor the AG used available technology to record this child's "excited utterances" in order to meet standards of evidence. They made no video of her reportedly vivid "reenactment" of an assault. No jury saw the graphic portrait she drew of her father.

Iwon succeeded in getting the girl and her older sister removed from an excellent mother and home. After sixteen months in state custody, the court gave the younger girl to her father and moved the older one from a shelter to a foster home, all at state expense. Iwon's course of action suggested that a Gardner-defense was underway. Like Tassoni's efforts on behalf of the deputy sheriff, Iwon sought psychiatric examiners, and found a pliable group in Massachusetts, where psychologist Bernice Kelly, PsyD, wrote that Iwon, herself, had suggested the possibility of "parental alienation."

In 2007, Kelly's report to the court listed Gardner's "eight symptoms" of alienation. She seemed unaware that the National Council of Juvenile and Family Court Judges had identified this as "junk science" the year before. NCJFCJ had warned judges to strike any report referring to parental alienation from the record because it failed to meet standards of evidence.

This year, as the American Psychological Association prepares to publish the Fifth Edition of its Diagnostic and Statistical Manual, its committee has steadfastly resisted pressure to elevate "parental alienation" to scientific credibility.

Yet Blue Cross and Blue Shield apparently reimburses providers for parental alienation "therapy." In 2007, psychologist Peter J. Kosseff, PhD, testified in Rhode Island that his court-ordered efforts to forcibly "reconcile" two teenagers with their father were not what Kosseff considered "therapeutic." Nevertheless, he billed Anthem Blue Cross and Blue Shield in Connecticut for "miscellaneous medical service" and got paid for those sessions--though they ended badly when the 14-year-old daughter suffered a breakdown and spent ten days at Bradley Hospital, costing the insurer many thousands more.

How long will the ghost of Dr. Gardner haunt Rhode Island's children? I am confident that Chief Judge Bedrosian does not share Gardner's pro-pedophile views. She is now in a position to end his ghostly reign in Rhode Island and to promote the highest standards of evidence in Family Court's handling of custody cases.

But one branch of government is not enough. Will Governor Lincoln Chafee demand thorough reform at the Department of Children, Youth and Families? The General Assembly has mandated that DCYF must, in 2011, start the process toward accreditation.

Will Attorney General Peter Kilmartin use technology and convene grand juries to examine evidence of sex crimes by family members against young children? (Two of the fathers above acknowledged that they were sexually assaulted in childhood, one by his father and the other by his grandfather.)

Children who have suffered from domestic abuse need all three branches of government to work together and unequivocally banish Dr. Gardner's ghost from Rhode Island.


Anne Grant was executive director of Rhode Island's largest shelter for battered women and their children from 1988 to 1996. There she learned how family court helps batterers control their families after divorce. She writes several blogs on domestic abuse custody cases, and contributed a chapter on Rhode Island to Domestic Violence, Abuse, and Child Custody: Legal Strategies and Policy Issues (Civic Research Institute, 2010).


In addition to her book reviews and general writing, much of Anne Grant's research focuses on legal abuse in family courts and child protective services that place traumatized children at greater risk. She writes several blogs, including those that (more...)

martedì 25 ottobre 2011

Immoralità dalla Rete: Una taglia per ritrovare Anna Giulia

Di Loredana Morandi (del 20/10/2011 @ 14:50:44, in Osservatorio Famiglia, linkato 28 volte)


Immoralità dalla Rete:
Una taglia per ritrovare Anna Giulia




La gestione strumentale della vicenda umana dei coniugi Camparini e della sottrazione giudiziaria della loro figlioletta ha raggiunto e superato la soglia dell'immoralità.

Ventimila euro per la "pelle" della piccola Anna Giulia, ormai fagocitata dal suo avvocato e dall'entourage associativo di uomini indagati, condannati o sotto processo per reati ai danni di minori o nei confronti di donne che hanno avuto la sfortuna di divenire le loro consorti.

La rassegna dalle persone che contano nel gruppo "Insieme per Stella", la bimba ribattezzata dalla redazione della trasmissione "Chi l'ha visto?", è da museo degli orrori.

Così, per non tediarvi troppo, sorvolo i casi dei parlamentari o politici amministrativi coinvolti in scandalosi festini con cocaina e transessuali e/o con denunce per il bunga bunga barese personale. A dirla tutta ci sarebbero anche i politici con storie personali di cattiva amministrazione: dal broglio elettorale, alla sanitopoli, affittopoli, parentopoli ecc.. marcatamente di destra o fuoriusciti di sinistra, ma non hanno storie particolari che interessino direttamente i costumi morali o più in generale il diritto di famiglia.

Il gruppo "Insieme per Stella" è soltanto una delle ormai circa 500 pagine false, che infestano facebook italiano. Un oscuro e psicotico pacchetto promozionale, mirato alla finzione scenografica di un associazionismo realmente inesistente, ottenuto con il credito millantato e l'abuso della credulità popolare e che, dopo i fasti di Falsi Abusi, ora è il paladino dell'import internazionale delle politiche di Nambla (North American Man Boy Love Association, gli orchi del Boy Love Day) in Italia. Colui che gestisce l'intero pacchetto è l'amministratore di una società di web hosting, già attiva nel commercio di pornografia online. Un uomo, attualmente sotto processo per maltrattamenti familiari, con la condanna già scritta e un iter giudiziario predeterminato da una sentenza della Suprema Corte di Cassazione, per mezzo della quale l'alta corte ha determinato l'esattezza del reato iscritto a suo capo dal pubblico ministero accertandola su dati di fatto.

I numeri delle risorse umane? Una ventina di persone di punta, tutti presidenti e presidentesse di associazioni vuote create con statuti copia - incolla. Poi un pugno di associati uso truppe cammellate tra ndagati, condannati o attualmente sotto processo. Personcine raccomandabili con imputazioni per stalking, percosse e altre violenze private ai danni delle donne e/o che sono rei di abusi ai danni di minori (in carcere: Sergio Murolo di Trentola Ducenta, il napoletano Enrico Perillo e i suoi due mandatari responsabili di omicidio, ed altri di famosi scandali a Torino o con condanne in primo grado fino a 9 anni e 9 mesi nella Reggio del nord).

Tra tutti spicca proprio l'avvocato dei Camparini, colui che si rende materialmente portavoce della offerta di una "taglia" per ritrovare la bambina, protetta attualmente dalle Istituzioni e da un tutore legale.

Cosa saranno mai 20.000 euro in bocca all'avvocato del pedofilo Enrico Perillo, un uomo finito in carcere con una sentenza a 15 anni di reclusione per aver seviziato una bambina come Anna Giulia, nonché il mandante dei due che hanno assassinato brutalmente la madre della piccola vittima, "Teresa Buonocore", a colpi di pistola, condannati rispettivamente a 21 e 18 anni di reclusione in primo grado di giudizio.

Cosa saranno mai 20.000 euro nella bocca dello stesso avvocato, che tempestava presso il capo della Procura contro la pubblico ministero del processo a La Monica, condannato in primo grado a 9 anni e 9 mesi per aver molestato altre bambine come Anna Giulia Camparini e reo accertato della detenzione di 399 file pedopornografici estremi sul suo computer, probabilmente soltanto perché l'ottima pm è donna.

Certo questi 20.000 euro avranno un ritorno milionario in pubblicità personale e associativa. Quindi, se è vero che la pecunia non olet, dobbiamo pur credere che questo denaro abbia una fonte reale.

Chi sarà mai il magnifico "finanziatore"? E ancora, a quale "specie" apparterrà?

I Camparini hanno già la difficile situazione di chi ha già tentato due volte contro la sorte. Ed entrambi hanno già riportato delle condanne per i due rapimenti della figlioletta, sottratta alla custodia stabilita dal Tribunale. Quale allora il progetto di offrire una taglia di 20.000 euro per rintracciare (ed ovviamente rapire per la terza volta) la bambina?

Quali e di quale entità sono gli interessi economici nel gettare al rogo questi due genitori esagitati?

Dagli articoli della stampa quotidiana online si evince che vi sia anche una donna ad amministrare il fantomatico "sostegno ai Camparini" del gruppo facebook, intitolato "Insieme per Stella". Di questa persona sappiamo soltanto che, pur essendo donna, ha sposato le politiche dei pedofili eterosessuali dell'Alice Day (il pride dell'orgoglio di questi orchi ricorre il 25 aprile e recentemente viene coperto a ricalco dalla giornata della "contro l'alienazione genitoriale") e la PAS. La stessa attuale generalessa del Diritto Familiare che pochi anni orsono, senza pensare un attimo ai suoi figli, avrebbe sposato in Comune una lesbica transessuale, salvo poi chiudere in pochi mesi ed a pubblicità esaurita la burrascosa relazione.

Questi sono gli interrogativi legati al caso Camparini. Sono fatti reali quelli ai quali io mi attengo.

Al candido lettore le preoccupanti conclusioni...

Loredana Morandi

domenica 16 ottobre 2011

Presentazione del libro "Pas presunta Sindrome di Alienazione Genitoriale" di Sonia Vaccaro

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Venerdì, 21 ottobre 2011

Biblioteca Civica di Massa - Sala della Linea Gotica


L'Associazione A.R.PA. (Associazione Raggiungimento Parità) ed il Comitato Se non ora quando della città di Massa, in collaborazione con il Comitato 13 febbraio di Pisa e Femminismo a Sud invita tutte e tutti a partecipare alla presentazione di questo interessante libro che affronta un argomento di importanza enorme, una bugia colossale che vuole cambiare i connotati dell'affido dei figli in caso di divorzio! Ecco la traduzione... della presentazione del libro:

" La “pretesa sindrome di alienazione parentale”, così come l’ha denominata l’Associazione di Psicologia Americana (APA), “PAS” per la sua sigla, e l’ideologia che la sostiene, è un costrutto pseudo-scientifico che è stato utilizzato, sin dalla sua creazione negli USA nel 1985, in ambito gudiziario e nelle cause di divorzio nelle quali si disputa l’affidamento dei figli, generando situazioni di alto rischio per i bambini e provocando una involuzione nei diritti umani delle bambine e bambini e delle madri che vogliono proteggerli.

L’effetto intimidatorio che produce la sua sola menzione nella giustizia, fa sì che alcuni professionisti, spinti solo dalla voglia di guadagno, la utilizzino abitualmente nei casi conflittuali di divorzio. Questo attributo della “PAS” la converte in uno strumento “ad hoc” che oltretutto nasconde l’incesto e la violenza di genero preesistenti. La comparsa del “PAS” in qualsiasi conflitto gudiziario riduce tutto all’alienazione paterna e trasforma automaticamente le vittime in carnefici.

In questo libro le autrici presentano, attraverso una esaustiva indagine, l’autentica realtà di questa infondata sindrome, carente di ogni base scientifica, rifiutata attualmente negli USA. Desiderano con esso formare ed informare i professionisti del diritto, la salute mentale e i servizi sociali che vogliano portare a termine una buona prassi nel campo del divorzio e dell’affidamento e apportare argomenti, di conoscenza e razionalità, che permettano di restituire alle vittime la credibilità delle proprie legittime lamentele sul genitore abusante e negligente.

L’obiettivo finale di questo libro è proteggere le bambine e bambini, vittime innocenti dell’applicazione di questa supposta sindrome, della “terapia della minaccia”, coazione che propongono coloro che la applicano come unico “trattamento” valido."

ore 17.00 Introduce Enza Panebianco di Femminismo a Sud

ore 17.30 Presenta il libro l'autrice Sonia Vaccaro psicologa e clinica specializzata in violenza di genere. Lavora da più di venti anni sui temi relazionati alla violenza basata sul genere: nella prevenzione, assistenza alle vittime, formazione di professionisti e supervisione di casi clinici. In Argentina è stata membro del Gruppo di Indagine Interdisciplinare sulla violenza domestica della direzione nazionale di politica criminale. Attualmente vive e lavora in Spagna per la Commissione di Indagine sui maltrattamenti alle donne.

ore 18.10 Domande dal pubblico

ore 18.30 Conclude Frida Alberti dell' Associazione A.R.PA.

Sarà presente anche la traduttrice del libro Francesca D'Antonio

Per saperne di più:
http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2010/09/13/un-libro-sulla-sap-o-pas-la-presunta-sindrome-di-alienazione-parentale/

www.soniavaccaro.com

www.arparita.blogspot.com

lunedì 10 ottobre 2011

Bruch: Les concepts de syndrome d’aliénation parentale (SAP) et d’enfants aliénés (EA) : sources d’erreur dans les conflits de garde d’enfants

par Carol S. Bruch, professeure et chercheure en droit

Cet article se penche sur les solutions proposées par les professionnels de santé mentale et de droit face aux enfants qui sont réticents à rendre visite à celui de leurs parents chez lequel ils ne vivent pas. Cette étude décèle dans les notions de Syndrome d’Aliénation Parentale et d’Enfants Aliénés un manque de rigueur analytique qui met les enfants en danger. L’auteure suggère en conclusion de meilleures manières d’évaluer les nouvelles théories issues des sciences sociales.

Les conventions de citation s’appuient en partie sur The Bluebook : A Uniform System of Citation (Harvard Law Review Assoc., 17th ed 2001).

______________

Il y a deux ans, la professeure Carol Bruch publiait une recherche qui faisait suite à cet article, intitulée Sound Research or Wishful Thinking in Child Custody Cases ? Lessons from Relocation Law (Recherche scientifique ou vues de l’esprit dans les conflits de garde d’enfants ? Considérations sur la loi relative aux déménagements post-divorce), 40 Family Law Quarterly 281 (2006), disponible en format PDF à cette page. Carol Bruch y fait état des découvertes les plus récentes concernant les besoins des enfants après la séparation de leurs parents et dénonce les erreurs commises par les promoteurs les plus en vue des concepts de PAS, PA, AC et HAP (Parental Alienation Syndrome, Parental Alienation, Alienated Children et Hostile Aggressive Parenting : concepts généralement traduits en français par Syndrome d’Aliénation Parentale (SAP), Aliénation Parentale (AP), Enfants Aliénés (EA) et Dressage à l’Agressivité et à l’Hostilité (DAH)).

L’auteure remercie sincèrement la traductrice, Hélène Palma, Maître de Conférences en études anglophones à l’Université de Provence (Aix-Marseille I), pour la version française du présent article. L’auteure et la traductrice expriment toute leur reconnaissance à l’Honorable Claire L’Heureux-Dubé, ancienne Juge de la Cour Suprême du Canada, ainsi qu’à Sara Greaves, Maître de Conférences en études anglophones à l’Université de Provence (Aix-Marseille I), pour leur relecture attentive de la version française de cet article. Leurs remerciements vont également à Alexandra Leturcq, doctorante en droit de l’Université Paul Cézanne (Aix-en-Provence), et Fanny Charvet, de l’Université de Californie, Davis, pour leurs conseils.

La traductrice remercie l’auteure de cet article pour sa collaboration chaleureuse et constructive et dédie cette traduction à la mémoire de Léo Thiers-Vidal (15 décembre 1970-11 novembre 2007), précieux compagnon de route et ami infiniment regretté.

Introduction

Alors que les tribunaux et les organes législatifs poursuivent leurs innovations enthousiastes en matière de réforme du droit de la famille, ils font fréquemment usage de théories et de recherches issues des sciences sociales. Cette étude se concentre sur les évolutions issues du Syndrome d’Aliénation Parentale en matière de droit de garde des enfants. Théorie inventée en 1985, le SAP a été massivement utilisé (parfois sous l’appellation d’Aliénation Parentale) malgré son manque de fondements scientifiques. Cet article met en lumière les problèmes théoriques et pratiques liés au SAP, aborde, toujours sur les plans théorique et pratique, des études plus récentes concernant la notion d’Enfants Aliénés (EA) et conclut sur des recommandations à l’adresse des avocats et des juges qui sont amenés à se prononcer sur ces nouvelles théories et de celles qui suivront.

Le SAP et ses détracteurs

    La doctrine du SAP

Le pédopsychiatre Richard Gardner a créé l’expression Syndrome d’Aliénation Parentale en 1985 pour décrire ses impressions cliniques lors de l’observation de cas qu’il pensait être des fausses allégations d’agressions sexuelles. (1) De son point de vue, le SAP est par essence la campagne de dénigrement d’un parent de la part d’un enfant, “résultant de sa ‘programmation’ (‘lavage de cerveau’) par l’un des parents dans le but de dénigrer l’autre ; ce sont également les contributions créées par l’enfant lui-même à la campagne de dénigrement menée par l’un de ses parents”. (2) Le Dr Gardner a commencé par affirmer que le SAP était présent chez environ 90% des enfants dont les familles traversent un conflit de garde mais n’a pas fourni de résultats de recherche permettant de soutenir ses affirmations concernant ce syndrome, sa fréquence ou son contexte. En fait ses premières estimations ont été très largement exagérées, en particulier en ce qui concerne la fréquence des fausses allégations d’agressions sexuelles (3), et une révision postérieure de ses estimations s’est révélée bien plus mesurée. (4)

Au cours des dernières années, l’utilisation de l’expression SAP s’est développée de manière très importante, incluant des cas de tous types dans lesquels un enfant refusait de se rendre chez celui de ses parents qui n’avait pas sa garde, que le refus de l’enfant implique ou non des allégations de violences. Bien qu’il soit arrivé au Dr Gardner d’affirmer que son analyse ne s’applique pas aux cas dans lesquels des violences ont réellement été perpétrées (5), son attention se concentre sur la question de savoir si le parent aimé et l’enfant mentent et non de savoir si le parent rejeté est malhonnête ou s’il s’est comporté d’une manière qui pourrait expliquer l’aversion de l’enfant à son égard. (6) Le traitement qu’il recommande dans les cas graves est de transférer la garde de l’enfant, afin qu’il soit déprogrammé, du domicile du parent aimé à celui du parent rejeté. Cela peut impliquer une prise en charge institutionnelle pour des soins pendant une période transitoire ; tout contact, même des appels téléphoniques, avec le parent principal pourvoyeur de soins doit être interrompu pour “au mois quelques semaines”. C’est seulement après un lavage de cerveau inverse que l’enfant peut reprendre progressivement contact avec le parent ayant autrefois la garde de l’enfant, à travers des visites surveillées. (7)


    Le contexte dans lequel le SAP est censé survenir

Les familles hautement conflictuelles sont, bien sûr, représentées de manière disproportionnée parmi celles qui contestent les décisions de justice en matière de garde et de droits de visite des enfants. (8) Ces dossiers comportent fréquemment de la violence domestique, des agressions sur enfants et de l’abus de substances. (9) De nombreux parents sont en colère et une large gamme de problèmes liés aux droits de visite surviennent. Il est possible que la description faite par le Dr Gardner du SAP rappelle à des parents, thérapeutes, avocats, médiateurs et juges des émotions fréquemment rencontrées et ceci permet peut-être d’expliquer pourquoi le public du Dr Gardner a si souvent accepté le SAP sans se poser de questions. Ces professionnels font cependant preuve, et cela est troublant, d’une totale absence d’analyse soignée et d’attention à la rigueur scientifique. Comme la discussion qui suit va le montrer, ce manque d’attention a permis à ce qu’on appelle familièrement de la “science de comptoir” (de la pseudo-science) d’influencer des dossiers de garde d’enfants d’une manière qui expose ces derniers à des dangers.

    Les failles dans la théorie du SAP

Les faiblesses dans la théorie du SAP sont nombreuses. Certaines ont déjà été identifiées dans la littérature en sciences sociales et les opinions judiciaires concernant les gardes d’enfants ; d’autres continuent à apparaître. Premièrement, Gardner considère comme une psychose la réaction, liée à son développement, d’un enfant au divorce et le haut conflit parental (y compris impliquant de la violence). (10) Ce faisant, il omet de prendre en compte la colère, totalement prévisible et souvent inappropriée, des parents et des enfants à la suite d’un divorce. Cette erreur le conduit à affirmer que le SAP constitue un exemple fréquent de “folie à deux” ou “folie à trois” qui, selon l’Association Américaine de Psychiatrie (APA) et des études universitaires, sont des désordres psychotiques collectifs très rares. (11) L’affirmation de Gardner selon laquelle ces désordres apparaîtraient principalement chez les jeunes enfants est aussi contraire à la littérature spécialisée et est probablement due à une mauvaise interprétation des réactions typiques des jeunes enfants au divorce, liée à une méconnaissance de leur développement. (13)

Deuxièmement, et peut-être en conséquence de ces erreurs et de sa vision très partielle du problème, à la manière de l’histoire des aveugles et de l’éléphant (14), Gardner exagère largement la fréquence des cas dans lesquels enfants et parents ayant la garde des enfants fabriquent de toutes pièces de fausses allégations ou se liguent dans le but de détruire la relation de l’enfant avec l’autre parent. La conséquence pratique de ces affirmations prises ensemble est que toute allégation de violences s’en trouve remise en cause : Gardner affirme que ces allégations sont généralement fausses dans le contexte d’un divorce. (15) Là encore, Gardner ne cite aucune preuve à l’appui de son point de vue personnel, alors que la littérature spécialisée fait état de l’inverse, à savoir que ces allégations sont habituellement fondées. (16)

Troisièmement et de cette manière, le SAP conduit à détourner l’attention : on s’intéresse moins au comportement—peut-être dangereux—du parent qui réclame la garde des enfants qu’à celui qui l’a. Cette personne, qui tente peut-être de protéger son enfant, est au contraire soupçonnée de mentir et de l’intoxiquer. En effet, selon Gardner, les démarches entreprises par le parent ayant la garde de l’enfant, inquiet pour ce dernier, afin d’obtenir de l’assistance dans le diagnostic, le traitement et la protection de son enfant, sont une preuve que les allégations portées sont fausses. (17) Pire encore, si des thérapeutes admettent qu’il y a un danger, Gardner affirme qu’il s’agit presque toujours de thérapeutes femmes misandres qui participent avec l’enfant plaignant et le parent inquiet à une “folie à trois”. (18) Il met en effet les juges en garde et leur conseille de ne pas prendre au sérieux les allégations de violence dans le contexte de divorces hautement conflictuels (cas graves de SAP). Ni Gardner ni ceux qui admettent ses analyses ne reconnaissent qu’il y a un problème de logique lorsque Gardner affirme que des allégations de violences avalisées par des thérapeutes sont la preuve que le parent protecteur est aliénant.

Quatrièmement, Gardner croit que, particulièrement dans les cas graves, la relation entre un enfant aliéné et le parent rejeté est irrémédiablement compromise, probablement vouée à s’éteindre pour toujours (19) à moins que des mesures immédiates, draconiennes (transfert de garde, isolement du parent aimé et déprogrammation) ne soient prises. Là encore, des études fiables montrent que sa théorie est exagérée, la plupart des cas se résolvant lorsque l’enfant murit (à l’exception de cas inhabituels, par exemple ceux qui s’observent dans les familles violentes). (20)

Cinquièmement, ainsi que le suggèrent ces études, le remède proposé par Gardner pour les cas extrêmes est infondé et met les enfants en danger. (21) Lorsqu’il préfère ne pas débusquer des adultes maltraitants, Gardner semble avoir volontairement négligé les différences de politique entre le droit pénal et le droit familial et également mal comprendre la différence dans la manière de rapporter des preuves dans les dossiers criminels et civils aux Etats-Unis. À tel point que le SAP conduit à placer des enfants auprès d’un parent qui est en fait violent et à les priver de contact avec le parent qui pourrait les aider. Des groupes de parents et des rapports d’enquête décrivent en effet de nombreux cas dans lesquels des tribunaux ont transféré la garde d’enfants à des agresseurs connus ou probables tandis que les parents ayant autrefois la garde étaient privés de contact avec les enfants qu’ils avaient tenté de protéger. (22) Dans les cas moins extrêmes, également, les enfants risquent de souffrir de cette rupture soudaine dans leur vie familiale et leur relation au parent auquel ils font confiance. Même les thérapeutes qui admettent la théorie du SAP ont vainement mis en garde contre les transferts de garde dans certains cas rapportés pour lesquels il semble que des juges aient appliqué les idées de Gardner de leur propre initiative. (23)

En somme, la réticence ou le refus d’un enfant de rendre visite au parent n’ayant pas sa garde trouve certainement meilleure explication en se passant de la théorie de Gardner. Des études, qui se sont intéressées à des familles pendant plusieurs années, par exemple, indiquent que les visites peuvent cesser ou être difficiles lorsqu’une gamme variée de raisons conduit les parents ayant la garde des enfants et les enfants à se sentir en colère ou mal à l’aise avec l’autre parent. Il est fréquent que le comportement du parent n’ayant pas la garde et le stade de développement de l’enfant jouent des rôles décisifs. Les prises de position ou les alliances qui peuvent quelque peu ressembler à ce que décrit Gardner sont bien moins fréquentes qu’il le suggère, et même dans les cas extrêmes, les chercheurs s’accordent pour estimer que la théorie du SAP propose des solutions inappropriées et dangereuses qui aggravent le problème. (24)

Le “matraquage” du SAP dans les conflits de garde d’enfants

Alors comment se peut-il qu’une analyse aussi gravement défaillante, exagérée et dangereuse ait été aussi largement acceptée ? Qu’est-ce qui incite les juges à ordonner des transferts de garde contre l’avis unanime d’experts dans un cas ? (25) Premièrement, Gardner est largement, mais à tort, considéré comme un professeur dans une université prestigieuse. (26) Cette aura de compétence accompagne ses travaux, et peu de gens ont conscience que la majeure partie d’entre eux sont publiés à compte d’auteur (27), manquant de rigueur scientifique (28) et que ses livres sur le SAP ne figurent même pas dans les bibliothèques de recherche et des universités. (29) De plus, Gardner promeut ses écrits et ses services en tant qu’expert à travers son propre site Internet (30), des sites d’organisations de pères (31) renvoient vers son site ; Gardner propose également des séries de cours de formation continue pour professionnels. (32) Finalement, il déclare ou suggère souvent de manière inexacte que le SAP est repris par ou s’intègre aux travaux reconnus de confrères. (33)

L’article de 8 pages paru dans la revue de l’association des juges américains (Journal of the American Judges Association) est un exemple particulièrement typique. (34) Gardner y est identifié seulement sous son titre honorifique (35) et l’article ne produit que 10 sources (9 sont issues des propres écrits de Gardner, une de Sigmund Freud) à l’appui de ses affirmations graves voire hyperboliques. (36)

Force est de constater, qu’avec le temps, et depuis que Gardner a commencé à diffuser sa théorie, l’expression SAP est entrée dans l’usage courant. Les médias, parents, thérapeutes, avocats et juges se réfèrent maintenant fréquemment au SAP, nombre d’entre eux présumant qu’il s’agit d’un diagnostic de santé mentale utile et scientifiquement prouvé. (37) En pratique, logiquement, on sait qu’aux Etats-Unis lorsque des accusations d’agressions sexuelles sur enfants sont formulées ou lorsque des droits de visite se déroulent mal, il faut se préparer à faire face à une plainte en réponse allégant qu’il s’agit de SAP et non d’agression ou d’autres difficultés. (38)

Une recherche électronique concernant tous les cas américains recensés entre 1985 et février 2001 faisant usage de l’expression “parental alienation syndrome” (syndrome d’aliénation parentale) montre que de nombreux professionnels de santé mentale autres que Gardner ont diagnostiqué des SAP, mais qu’ils étaient bien moins nombreux à requérir un transfert de garde ou l’arrêt des contacts avec le parent ayant été initialement gardien. La recherche a conduit à 48 cas issus de 20 États, y compris, pour six États, des tribunaux les plus élevés. Le degré d’utilisation de la notion de SAP par des témoins experts, des avocats ou des juges dans ces cas et l’absence presque totale de vérification de sa validité scientifique sont profondément préoccupants. (39) C’est seulement dans une poignée de cas que le tribunal ou la Cour d’appel se sont interrogés précisément sur la recevabilité de ce prétendu syndrome selon les précédents reconnus, qui évaluent soit l’acceptation d’une théorie par la communauté scientifique soit la recevabilité de sa méthodologie scientifique (40), et dans plusieurs de ces cas le tribunal a souvent estimé qu’il n’avait pas besoin de trancher sur la question de la recevabilité puisqu’on n’avait démontré l’existence d’aucune aliénation. (41) A plusieurs occasions, toutefois, des Cours d’appel ont signalé aux tribunaux que le travail de Gardner était gravement remis en cause. (42)

Dans les quelques cas mentionnés pour lesquels le témoignage proposé par Gardner était contesté ou la validité du SAP par ailleurs remise en cause, les tribunaux ont habituellement exclu son témoignage et ne se sont pas fiés à la théorie du SAP. Dans ces cas, on voit les tribunaux exprimer deux types d’inquiétude. D’abord, les tribunaux refusent avec cohérence de laisser Gardner estimer si les témoins disent la vérité ou non, notant que cette question est réservée au juge ou jury (“the trier of fact”). (43)

Deuxièmement, la plupart des tribunaux américains qui se sont penchés sur la question s’accordent à dire que le SAP n’est généralement pas admis par des professionnels et ne se conforme pas au test applicable en termes de fiabilité scientifique. (44) Ces conclusions sont relayées par un juriste canadien dans un article discutant des questions de recevabilité selon le droit tant américain que canadien et par d’autres professionnels renommés. Le Dr Paul J Fink, ancien président de l’Association Américaine de Psychiatrie (APA) et président du Leadership Council on Mental Health, Justice and the Media a par exemple déclaré de manière assez directe, “Le SAP en tant que théorie scientifique a été laminé par des chercheurs légitimes à travers tout le pays. Si on le jugeait seulement à la lumière de ses mérites, le Dr Gardner ne devrait être qu’une assez misérable note de bas de page ou un exemple de critères scientifiques de piètre qualité”. (46)

À la suite de nombreuses critiques scientifiques, Gardner a retiré le test qu’il avait mis au point pour déterminer si des agressions sexuelles avaient eu lieu. (47) Cependant, ainsi que Faller l’a remarqué après avoir observé de près la théorie de Gardner, la série de questions qui constituait ce test a simplement été remplacée par d’autres publications avec de nouveaux titres qui reproduisent très largement le contenu et la méthodologie de ses travaux antérieurs. (48)

Malgré le bon travail accompli par la plupart des tribunaux, qui se sont interrogés sur l’honnêteté scientifique du SAP, il n’y a pas de quoi se réjouir. Pour la grande majorité desconflits dans lesquels le SAP apparaît, on s’aperçoit qu’un ou plusieurs experts ont évalué le cas à la lumière du SAP et rien ne montre que quiconque, tant chez les experts que les avocats ou les juges, ait pensé à se demander si cette théorie est correctement fondée ou si elle conduit à des recommendations ou des jugements acceptables. (49) On constate ailleurs un manque de rigueur comparable. (50)

Les autorités anglaises

En Angleterre et au Pays de Galles, c’est à deux reprises que la Cour d’appel a eu à traiter des dossiers s’appuyant sur le SAP : Re L (Contact : Domestic Violence) ; Re V (Contact : Domestic Violence) ; Re M (Contact : Domestic Violence) ; Re H (Contact : Domestic Violence) (51) et Re C (Prohibition on Further Applications). (52) À chaque fois, la Cour d’appel a exprimé de sérieux doutes à propos de ce syndrome.

La première fois, la Cour, qui en a le loisir, a commandé un rapport d’expert préalablement à l’examen du dossier. Le résultat de cette demande est un rapport préparé et ensuite publié par deux psychiatres renommées, les docteurs Claire Sturge et Danya Glaser. (53 Ce rapport présente des principes de psychiatrie liés au développement des enfants qui fournit des principes pour guider les tribunaux en matière de cas de droits de visite. Répondant aux questions qui lui ont été posées, le rapport indique les références pertinentes en la matière et les avantages et inconvénients potentiels des droits de visite en général. Le rapport traite ensuite de violence domestique et d’autres situations difficiles. Les auteures analysent spécifiquement le SAP, qu’elles estiment inutile. (54) Récusant les recommandations du SAP en matière de cause et de traitement, les expertes préfèrent recommander une approche au cas par cas. (55)

La Cour d’appel a expressément accepté la teneur et les conclusions du rapport, et, dans la discussion concernant le troisième appel conjoint, Re M, la Présidente de la Cour, Dame Elizabeth Butler-Sloss s’est à nouveau référée à ce rapport. Elle a noté le diagnostic de SAP posé dans ce dossier par l’expert du tribunal, le Dr LF Lowenstein, et le fait qu’il recommandait une thérapie d’au moins six séances suivie d’un nouveau rapport. (56) La présidente a par ailleurs indiqué que même l’aliénation d’un enfant par l’un de ses parents est “très loin d’être un syndrome reconnu nécessitant l’intervention d’experts en santé mentale”, que non seulement le Dr Lowenstein se situe “à l’extrémité du champ large des professionnels de santé mentale” mais qu’il est également “regrettable” que les avocats des parents aient été “incapables de trouver un expert qui se situe dans le courant modéré de ce domaine”.

Dans Re C, la Cour d’appel a redit son scepticisme quant à la plainte, s’appuyant sur le SAP, d’un justiciable. Mais cette fois, la Cour s’est moins penchée sur le SAP lui-même que sur d’autres explications, bien plus plausibles, justifiant le refus d’une enfant de rencontrer son père. (57) L’arrêt rendu par la Présidente de la Cour exprime son mécontentement constant à l’égard de la théorie du SAP. (58)

La Cour n’a toutefois pas indiqué que les arguments s’appuyant sur le SAP ne devraient être acceptés comme preuve qu’à condition que la théorie soit conforme aux tests de fiabilité des preuves utilisés pour vérifier les théories scientifiques récentes. Or, en montrant que dans Re L (Contact : Domestic Violence) le SAP n’avait pas satisfait à ce test et que Re C (Prohibition on Further Applications) ne démontrait pas le contraire, la Cour avait la possibilité de faire taire ces voix qui affirmaient sans fondement mais avec véhémence que l’arrêt Re C reconnaîtrait la légitimité du SAP. (59)

Dans les faits, le SAP a fourni des avantages dans les litiges judiciaires aux parents qui n’ont pas la garde de leurs enfants et qui sont suffisamment fortunés pour payer des avocats et des experts. (60) Il est possible que de nombreux avocats et professionnels de santé mentale aient en l’espèce simplement saisi une occasion d’obtenir une nouvelle source de revenus — une manière de “faire quelque chose pour le père lorsqu’il me paye” comme l’a déclaré un avocat. Pour ceux qui s’intéressent au bien-être des enfants, il importe peu que le SAP soit un exemple de plus de ces “mythes de comptoir” complaisamment endossés par les medias et ceux qui sont impliqués dans les conflits autour de la garde des enfants, ou qu’il soit le signe qu’avocats et professionnels de santé mentale ne savent pas véritablement évaluer les nouvelles théories en psychologie. (61) Cette dernière hypothèse peut cependant expliquer pourquoi le prix annuel décerné aux travaux de recherche par la section “résolution alternative des conflits” de l’Association du Barreau sméricain a été attribué à un travail consacré au SAP (62), qui n’en évaluait nullement la qualité et qui est donc irrecevable. La même hypothèse peut aussi expliquer pourquoi des articles consacrés au SAP, qui rendent mal compte de la recherche actuelle, ont pu être publiés dans des revues dotées d’un comité de lecture. (63)

Le rapport de Sturge et de Glaser a déjà acquis de l’importance en Angleterre et il est certain qu’à mesure qu’il sera connu, son impact ailleurs sera favorable. Parce qu’il reflète précisément la recherche et les connaissances récentes en la matière (64), il se distingue de la littérature qui cherche à promouvoir le SAP. Trop souvent, dans cette littérature, la recherche scientifique et le droit jurisprudentiel (case law) sont exclus de la discussion (65), ou s’ils sont pris en compte, c’est sans les comprendre ou bien en les déformant. (66) (...) -> Lire la suite dans le document à télécharger ci-dessous.

Note de Sisyphe - Nous avons supprimé les notes de bas de pages pour la publication électronique dans cette page, mais les très nombreuses références contenues dans le document intégral fournissent des renseignements essentiels à une pleine compréhension de cet article de nature technique.

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© Carol S Bruch 2008. Ce texte est la traduction autorisée de l’article “Parental Alienation Syndrome and Alienated Children - getting it wrong in child custody cases”, 14 Child & Family Law Quarterly381 (2002), disponible, ainsi que cette traduction, dans cette page et dans celle-ci. En cas de divergence, se reporter à la version anglaise. Cet article contient des informations relatives aux autorités anglaises et reprend, avec autorisation, des éléments préalablement publiés dans les articles de Carol S Bruch, “Parental Alienation Syndrome : Junk Science in Child Custody Determinations”, 3 European J.L. Reform 383 (2001) et “Parental Alienation Syndrome and Parental Alienation : Getting it Wrong in Child Custody Cases”, 35 Family Law Quarterly 527 (2001), disponibles à cette adresse et à celle-ci.

© Version française de cet article : Hélène Palma, Maître de Conférences en études anglophones à l’Université de Provence (Aix-Marseille I). Merci de demander l’autorisation de la traductrice pour reproduction de cette version autre que pour usage personnel.

Mis en ligne sur Sisyphe, le 7 juillet 2010

Francese: http://www.sisyphe.org/IMG/pdf/SAP_concepts_Bruch08.pdf

Inglese: http://www.law.ucdavis.edu/faculty/Bruch/files/bruch.pdf